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Festival biblico ad Alba: oggi la conferenza di Vittorino Andreoli

Fonte: Gazzetta d'Alba

27 aprile 2023

ALBA Gli incontri albesi dell’edizione numero 19 del Festival biblico proseguono stasera, giovedì 27 aprile alle 18, al palazzo delle mostre e congressi Giacomo Morra, Vittorino Andreoli terrà una lezione dal titolo “Uomo-donna la prima relazione”.

Psichiatra nato a Verona nel 1940, è un volto noto al pubblico televisivo, spesso ospite in diverse trasmissioni. All’attività medica ha sempre affiancato la divulgazione, redigendo libri dal linguaggio alla portata di tutti.

Il Festival

Organizzato dalla diocesi di Vicenza e dalla Società San Paolo, vi aderiscono le diocesi venete di Verona, Padova, Adria-Rovigo, Vittorio Veneto, Treviso, Chioggia oltre ad Alba.

L’obiettivo è stimolare la riflessione sulla contemporaneità delle Sacre Scritture: quest’anno sarà approfondito il primo libro della Bibbia, la Genesi.

I primi 11 capitoli di Genesi sono un racconto che si protende in avanti, una narrazione che mette al centro le origini del mondo e dell’umanità, aprendo così alle grandi domande sul senso della vita. Temi come la creazione del mondo e della storia, le relazioni tra esseri viventi e la difficile fraternità tra gli uomini, la libertà, la trasgressione, il peccato, la redenzione, il lavoro, il giudizio, la fede, si connettono in maniera evidente ai tempi odierni.
 Genesi è un processo di creazione costante, mai chiusa, non definitiva – il nome stesso del libro, che deriva dal greco génesis, allude proprio alle azioni generative raccontate al suo interno – e per questo pensiamo costituisca una narrazione utile dalla quale ripartire in questo tempo in cui molto di quanto credevamo valido e certo ci appare in dubbio e mostra i suoi limiti.

I capitoli 1-11, che aprono il grande poema della creazione, affondano subito con estrema potenza in questioni che ancora oggi sono al centro del nostro abitare il mondo e che ritroviamo nella complessa realtà che ci circonda: passano in rassegna l’uomo, ne mettono a nudo le fragilità, lo collocano al centro della scena fino a quando il sangue versato tra uomo e uomo diviene l’attore protagonista, rompendo così il patto con Dio; parlano di conflitti, caos e armonia, perdono e vendetta, discendenze infinite e ordine delle cose.
Ma Genesi 1-11 racconta anche qualcos’altro, il bisogno di una pausa – di uno shabbat – che si rende necessario se si vuole comprendere quello che sta accadendo, se si vuole rileggere il tempo che si vive anche alla luce delle Sacre Scritture, se si accetta di essere di fronte a una faglia. Uno shabbat, quindi, come antidoto allo spaesamento e come astrazione dall’ordinario per osservare, capire cosa sta accadendo in una luce diversa, e riprendere il cammino con rinnovata responsabilità.

Questo desidera essere il Festival Biblico per la sua 19° edizione: uno spazio in cui assumersi la responsabilità di interrogare e interrogarci su alcuni dei temi che urgono nel dibattito odierno e le cui radici affondano anche nei grandi quesiti aperti dal racconto della Genesi, come la transizione climatica disordinata e le sue implicazioni ambientali, sociali ed economiche, l’affollamento nell’abitare lo spazio e le migrazioni involontarie dei popoli, le disuguaglianze economiche, l’instabilità politica generalizzata e l’aumento esponenziale di conflitti e guerre, temi rispetto ai quali i grandi insegnamenti e i grandi quesiti aperti dal racconto della Genesi possono offrire fondamentali criteri di discernimento validi per far fronte, insieme e come singoli, alla necessità di pensare e attuare forme nuove e sempre più condivise di resilienza.