Skip to main content

Umbria terra d'ombre

Forse significa soltanto ombra: una terra ombrosa popolata d'alberi, coperta da foreste.
Ci sono tante piante e pochi uomini: ottocentomila, dispersi su un vasto territorio, misterioso. Una terra solitaria, per meditare: all'ombra di un faggio, di un abete. Terra d'ombre, luogo della memoria. La propria ombra, quella dei trapassati, della Storia. (...)

Terra di contrasti, d'antinomie, di paradossi. Terra di miracolo.  (...) Il miracolo della bellezza: luoghi costruiti per essere parte d'una città del cielo, non d'un angolo di terra. (...) Qui, in Umbria, si ritrova l'ombra d'antichi eremiti, nascosta tra i monti Martani, tra i Sibillini. Uomini che si celano al mondo per essere visibili a Dio. (...) L'Umbria è avvolta di sacro. Piena di dèi. (...) Qui, in questa terra, vivono più dèi e santi che uomini. (...)

L'uomo del tempo presente vive di storia passata e respira ancora incenso e mirra. (...) Una terra piena di santi è necessariamente piena di demoni. Terra di uomini che pregano tra uomini che bestemmiano.

(...) Si sale fino allo sconfinato catino della Valnerina, colorato d'erbe e di fiori. Una tela dipinta d'infinito, da un pittore che ogni anno, al tempo della "fiorita", presenta un'opera d'infinita bellezza. Qui mi sono nascosto in un fiore e mi sono fatto petalo. Parte d'una Natura misteriosa quanto bella.
Ho conosciuto tanti prati, ma in Umbria un prato diventa il piano di Castelluccio: un sogno. (...)

Terra di pozzi, di fontane, di sorgenti.
Terra limpida e fresca.
Terra essenziale, fatta d'acqua, di sacro.
Terra di silenzio, capace di ascoltare la voce misteriosa della natura:
la voce dei boschi, degli animali.


Terra dove si sente il profumo dei fiori e la puzza di vacca.
Terra dove non domina ancora il fetore dell'homo sapiens.

In questa terra ho vagato a lungo e il mio naso si riempiva di nulla, un nulla che sapeva di cielo. Il puzzo del potere scompariva lontano e qui, tra scenografie incredibili, incontravo me stesso. Una terra d'avventura per riscoprire se stessi, quell'io nascosto, incatenato dalla follia del tempo.

Vittorino Andreoli, "UMBRIA terra d'ombre", Carlo Grassetti Editore, Todi (PG), 1994