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Vittorino Andreoli insignito dell'onorificenza di Commendatore

Fonte: Corriere della Sera

02 giugno 2023 | Marianna Peluso

VERONA Cinque commendatori, sette ufficiali e trentacinque cavalieri. Sono i veronesi insigniti con le onorificenze dell'ordine al merito della Repubblica italiana, conferiti dal Capo dello Stato a cittadini benemeriti, che hanno ricevuto ieri il diploma durante la cerimonia solenne a Palazzo Scaligero, sede della prefettura.

«Verona è una terra prolifica, abitata da tanti uomini e tante donne che s'impegnano a far progredire la società — le parole del prefetto Donato Cafagna.  

Quarantasette veronesi hanno contribuito col loro operato nelle più varie categorie: 'uomini di cultura, medici, imprenditori, ufficiali, personale della polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza, ma anche persone dedite al volontariato, funzionari e dirigenti della pubblica amministrazione. Chi riceve l'onorificenza riceve anche una responsabilità, perché deve proseguire a fungere da esempio di fronte alla collettività».

Tra i cinque commendatori, spiccano i nomi della sovrintendente della Fondazione Arena di Verona, Cecilia Gasdia, assente per impegni improrogabili, ma anche lo psichiatra di fama internazionale Vittorino Andreoli, che ha confessato: «Per me è motivo di particolare commozione, perché mi ricorda quando lo attribuirono a mio padre, nel 1968, in un momento molto difficile»; quindi Paolo Arena, presidente di Confcommercio Verona e della società Catullo Spa (che comprende gli aeroporti di Verona, Villafranca e Brescia Montichiari): «dedico quest'onorificenza a tutta la mia squadra — ha detto -. La direzione è quella di continuare a operare per il bene della comunità, per i nostri associati nel mondo commerciale, ma soprattutto per i cittadini».

Solo un sesto dei riconoscimenti è composto da quote rosa. «Vorrei essere da stimolo per altre donne — il commento dell'architetta e docente universitaria in pensione Carla Tagliaferri Il sogno? Che ogni donna abbia libertà di scelta nel suo percorso. Allo stesso modo, Vorrei che ci fosse una maggiore salvaguardia per l'ambiente, nostro amico silente».
Il più giovane cavaliere a stringere la mano del prefetto è stato Lucio Biondaro, 39 anni, imprenditore e fondatore del progetto Pleiadi: «Che orgoglio — ha ammesso -. La guida al Covid che abbiamo creato ha contribuito a portarci qui. È chiaro che la gente voglia comprendere bene quello che succede. La comprensione è un bisogno primario». Consegnato ieri anche un attestato di pubblica benemerenza al merito civile concesso dal ministro dell'Interno al vice istruttore di polizia locale Giampiero Amara, «per aver salvato un uomo con intenti suicidi che aveva scavalcato le sbarre di protezione del ponte Visconteo a Valeggio sul Mincio — si legge nelle motivazioni -. Esempio di coraggio e determinazione».